Star Trek: i nemici di ieri…

Non ho mai scritto qualcosa ambientato nell’universo di Star Trek perché di solito ci si aspetta racconti con protagonisti i personaggi canonici della serie e, sinceramente, la cosa non mi riesce, troppi stereotipi nelle mie caratterizzazioni trek. Così pian piano mi sono inventato un futuro in cui far muovere dei miei personaggi, ho creato nuove premesse, una nuova partenza e una situazione “interessante”. I personaggi hanno svariate sfaccettature e, poiché sono territorio vergine, il loro sviluppo è abbastanza interessante da farmici dedicare con la giusta attenzione e, perché no, passione.

Nei miei programmi ci sarebbe almeno un romanzo che introduca il tutto e poi racconti e ulteriori romanzi (magari scritti anche da altri, il progetto è per il fandom), tutto ciò se troverò mai il tempo per lavorarci, per adesso vi sottopongo un racconto breve scritto per saggiare l’interazione fra alcuni personaggi principali, niente di definitivo, solo un test su cui cerco qualche opinione per correggere eventualmente il tiro e migliorare lo stile.

Ah, se vi sembrasse di aver già sentito un nome, non è un caso, quello è lo Sheldon Pax originario, anzi è già una versione 1.5 🙂

Engage!

Morgan e Pax sono nell’area detentiva della Daunthless, Pax vi è stato rinchiuso per aver reagito al tentativo del primo ufficiale medico di iniettargli gli inibitori delle nanosonde Borg, allo scopo di iniziare il processo di deassimilazione; Pax ha tentato di aggredire, oltre al medico, anche l’ambasciatore Vulcaniano che ha ordinato la procedura. La tensione tra i due vecchi amici è palpabile, nessuno dei due sa in che misura possa fidarsi dell’altro.

Morgan, incredulo, squadrò il prigioniero con diffidenza, non riconosceva più l’uomo che credeva di aver salvato dalle grinfie dei Borg; l’altro, disteso sulla panca a fissare il soffitto della cella, lo raggelò:
– Io non torno indietro.
– Cerca di essere ragionevole e collabora coi medici, vogliono solo restituirti la tua libertà.
– Libertà? Un corno! Vi siete barricati dietro le vostre convinzioni tanto da non capire le nuove possibilità che vi si offrono e non capite che noi siamo vivi, diversi da ciò che eravamo prima dell’assimilazione – Pax era furioso con il vecchio amico che si ostinava a non voler comprendere il suo nuovo essere. – Sono, anzi, ero un Trill unito e per cinque volte ho cambiato pelle, sono rinato in un nuovo essere diverso dai precedenti; questa è l’evoluzione estrema: miliardi di esseri uniti in uno solo. Non stai parlando a Sheldon Pax adesso, ma a tutti i Borg contemporaneamente, Sheldon e tutti i precedenti ospiti di Pax sono gocce nel mare della collettività, ormai.
– Beh, quelle gocce le rivoglio indietro, il resto ve lo potete anche tenere.
– Morgan, anche volendo non sarebbe possibile, Pax è per metà Borg, ormai, non si può deassimilare senza ucciderlo e non si può rimuovere Pax senza uccidere Sheldon.
– Ma i custodi di Ma’kala dicono che ci potrebbe essere una possibilità…
– …Remota – l’interruppe il prigioniero. – È una possibilità tanto remota che equivale a eliminarmi comunque. Noi siamo vivi! Cosa c’è di difficile da capire in questo? Vogliamo essere vostri alleati, siamo stanchi di combattervi mentre a voi importa solo annullarci. Chi è il mostro adesso?
Il colorito di Pax era tornato quasi quello originario tanto era arrabbiato, l’occhio biologico aveva la pupilla contratte e sulle cornee si disegnò un motivo rosso e argento, segno delle sostanze nutrienti che costituiva il sangue dei Borg.
– E la fazione conservatrice? – riprese Rick Morgan con tono di sfida.
– È sotto controllo ormai. I Borg sono e restano Uno, ciò che accade al nostro interno è affar nostro; la Federazione ha fatto lo stesso con i Klingon un secolo e mezzo fa, perché i Borg vengono visti con tanta diffidenza? Siete preoccupati dal fatto di non essere stati voi a gestire per primi la cosa?
– Il patto di alleanza alla Federazione va più che bene, cosa stai dicendo? Li hai condotti anche tu i negoziati, rivogliamo solo i nostri ufficiali…
– I vostri ufficiali stanno bene così, hanno deciso loro di rimanere Borg, alla luce dei nuovi accordi non c’è ragione di voler fuggire da questo nuovo stato. Stiamo bene nella Collettività e possiamo essere più utili all’alleanza con la Federazione rispetto alle nostre vecchie forme: adesso abbiamo il reale polso della situazione, possiamo comunicare rapidamente con gli altri droni sparsi nella Galassia. Riguardati la storia della USS Voyager, guarda quanto utile è stato l’apporto di 7di9, il drone borg catturato dal Capitano Janeway…
– Conosco la storia, 7di9, però fu strappata alla Collettività, altrimenti…
– Altrimenti avrebbero catturato la nave, vuoi che non lo sappia? Il punto è che adesso non c’è più pericolo che un cubo attacchi le navi federali, è il senso della parola “alleanza” – Pax era esasperato non sapeva più quali argomenti adottare per convincere l’amico che ormai i Borg non erano un problema e che lui e gli altri avevano accettato il loro nuovo stato.
– Molti non sono così tranquilli.
– Tu lo sei? Sei il capitano e la tua parola è legge sulla tua nave.
– Io non lo so, io non so chi tu sia diventato, non sono nemmeno sicuro di sapere con chi ho parlato fino ad ora.
– Il mio identificativo è Pax dei Borg, ho lasciato il nome del simbionte perchè ciò che ero non è perduto, si è solo espanso oltre l’umana comprensione. Ma Sheldon Pax non è morto, Rick. E’ solo… in compagnia. Non dispero che tu un giorno possa capire, comunque. Sei testardo, ma corretto.
– Scusa ma sotto tutta quella paccottiglia che hai in faccia stento a riconoscere il vecchio Pax.
– Non sei il solo purtroppo, ma sei un mio vecchio amico, se non convinco te non convincerò neanche i burocrati di S.Francisco e i politici di Parigi, piuttosto vorrei parlare con Johan, so che neanche lei l’ha presa bene. Magari lei riesce a vedere là dove tu non arrivi, come al solito. Magari in due riusciamo a convincere anche te.

Le ultime parole del prigioniero, rinfrancarono un po’ l’animo dell’ufficiale, ma non tanto da tranquillizzarlo del tutto, aveva passato una vita ad odiare quella razza, un odio che aveva resistito al rigido addestramento dell’Accademia della Flotta, dove ti insegnano l’uguaglianza di tutte le razze che popolano la Galassia a suon di dibattiti retorici, moderati dai più illustri ambasciatori vulcaniani, ricordò il suo unico fallimento: la difesa di un drone Borg.
Non si fidava di loro. Nelle colonie dove era cresciuto gli attacchi dei Borg erano più temuti di quanto lo fossero le invasioni di cavallette dagli antichi egizi, le navi che pattugliavano il loro settore non erano vascelli scientifici ma navi da battaglia. Gran brutta cosa crescere alle periferie del territorio federale.

Portò il messaggio al suo capo ingegnere come richiesto da Pax, forse davvero lei avrebbe potuto convincerlo, magari smuovendo quel poco di Pax che era rimasto in quel cyborg, tra Johan e Sheldon c’è stata più di un’amicizia fin dai tempi in cui frequentavano l’accademia. Pax aveva rinunciato al comando pur di seguirla su Utopia Planitia, disse che due vite con l’uniforme rossa potevano bastare e che in quell’epoca la propulsione Transwarp era la nuova sfida. Se non avesse seguito il cuore (anche se il Trill negava ogni volta, Rick sapeva come stavano davvero le cose) adesso sarebbe Pax il capitano.

*****

Quando entrò nell’area detentiva, il Tenente Comandante Johan Drake non sapeva come avrebbe fatto a convincere Sheldon a tornare in sé; A missione conclusa aveva sperato che l’aver conservato la propria individualità lo portasse a voler tornare indietro, invece l’aggressione al dottore e all’ambasciatore avevano confermato i suoi sospetti.

– Ciao.
– Ciao Johan, puoi far qualcosa per farmi uscire di qui?
– È solo per questo che mi hai chiesto di venire? Vuoi uscire di qui e assimilarci tutti?
– Non essere ridicola, te lo immagini Rick con gli innesti e tutto il resto?
La ragazza accennò un sorriso e per un attimo le cose sembrarono tornare come un tempo, ma c’era un campo di forze a separarli e a privarla della carezza che solitamente Pax riservava alle sue fossette.
– Senti noi Borg siamo cambiati, ci siamo adattati al nuovo stato di cose, perché voi non volete crederci, ho attaccato il dottore, certo, ma che dovevo fare, mi avrebbe ucciso…
– Noi Borg?
– Sì, che vi piaccia o no, il Trill è solo una piccola parte di me adesso, ma la Collettività è evoluta e faccio parte dei nuovi droni che possono attingere al proprio Io originario quando le distanze diventano eccessive o quando Uno è sufficiente.
– Mi stai spaventando…
– Johan io ci sono sempre!
– …Ma non sei solo! –, urlò la giovane in lacrime.
– Beh, gli altri possono girarsi dall’altra parte mentre…
– Non mi fai ridere stavolta.
– Scusa. Senti questo campo di forza sta diventando davvero “di troppo”, ho bisogno che un ufficiale garantisca per me con Tharen per farmi uscire. E poi vorrei tanto abbracciarti…
– OK ti lascio uscire ma prima di potermi abbracciare devi convincermi a lasciare il phaser.
– Paranoica com’è l’Andoriana voglio proprio vedere se apre la gabbia confidando solo in un phaser.
– Certo che lo farà, nelle esercitazioni al poligono ho il miglior punteggio della sezione ingegneria.
– Una volta fuori non credo che avrò subito libero accesso in plancia. Che ne dici di un picnic sul ponte ologrammi. Le scogliere di Trill, ti piacciono da quando eri bambina.
– Non me la sento e comunque non potrei, abbiamo problemi coi turni in sala macchine, sono in corso delle esercitazioni in vista di un ricollocamento di parte dell’equipaggio su una nuova nave. Rick ha un nuovo comando e ha richiesto che tutti gli ufficiali superiori e i loro uomini di fiducia lo seguissero.
– La nuova classe Odyssey? Fammi uscire in fretta, devo parlare al capitano.

Sheldon Pax dopo aver riconquistato la fiducia del suo equipaggio e dei suoi amici, diventerà parte della delegazione Borg presso la Federazione dei Pianeti Uniti, presterà servizio come comandante della sezione scientifica sulla USS Phoenix: prima nave di classe Odyssey, una nave a lungo raggio capace di raggiungere i quattro quadranti galattici in tempo ragionevole. Il nuovo schema TransWarp è stato sviluppato su Utopia Planitia da Pax e il Tenente Comandante Drake, migliorato dall’apporto della tecnologia Borg che ne ottimizzò le prestazioni per un uso continuativo: la Federazione del XXV secolo copriva tutta la galassia e molti erano i protettorati su cui vegliare.

7 pensieri su “Star Trek: i nemici di ieri…

  1. sheldonpax
    Mozilla Firefox 2.0.0.6 Mac OS X Mach

    Ex? Non è come per i Carabinieri: trekker una volta trekker per sempre? 🙂

    Rispondi
  2. Quadrilatero
    Mozilla Firefox 2.0.0.6 Windows XP

    “Rick Morgan” sembra il nome di un noto produttore… 🙂
    Il personaggio di Pax mi ricorda molto Tuvix. Un racconto in pieno stile trek. Bravo.

    Rispondi
  3. sheldonpax
    Mozilla Firefox 2.0.0.6 Mac OS X Mach

    E’ assonante, forse l’ho fatto inconsciamente…. ma i nomi non li cambio! 🙂
    Tuvix… mah non so è campato poco. Per lo spirito Trek la regola è: “fa quello che non farebbe il produttore di cui sopra” 🙂
    Vorrei trovare il tempo di scrivere per bene il resto.

    Rispondi
  4. sheldonpax
    Mozilla Firefox 2.0.0.6 Mac OS X Mach

    “Il resto” dovrebbe uscire sotto forma di romanzo cioè è difficile che vedrà la luce a breve termine. L’universo Trek al momento lo frequento con parsimonia e mi sto concentrando alla costruzione di un mio universo narrativo. Però la USS Daphne m’incuriosisce… Dipinta di rosa? 🙂

    Rispondi
  5. Quadrilatero
    Mozilla Firefox 2.0.0.6 Windows XP

    No no. S.S. Non è della Federazione.
    C’è l’ho da qualche parte sull’hard disk. Un progetto così ambizioso (enorme) che mi sono scoraggiato alla terza pagina. 🙂

    Rispondi

Rispondi a sheldonpaxAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.