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I colori della Luna

A volte non pensiamo alle implicazioni più ovvie e serve qualche matto che te le faccia notare.

22/12/2014 Su Facebook leggo un post di Protesi di Complotto, nota pagina anti complottista che ironizza su alcuni complottari (movimenti e singoli).

 

“Cercate Luna a colori e informatevi” disse il complottaro. Per farmi due risate l’ho fatto e ho scoperto che la Luna non è così pallida come la si vede a occhio nudo o in una foto non filtrata. Nel senso che per mia fortuna Google mi ha messo in testa ai risultati siti di astronomia seri che hanno dato la dritta su come filtrare una foto fatta con un discreto teleobiettivo o, meglio, un telescopio. Io la reflex buona ce l’ho, il discreto teleobiettivo pure e le foto della Luna a varie esposizioni abbondano nel mio archivio. così seguendo le indicazioni: sbiancate e saturate, ho ottenuto lo scatto che potete ammirare qui sotto.Luna a colori-0045La foto l’ho fatta a mano libera con un 70-300 stabilizzato, l’originale RAW 24MPixel a 14 bit di profondità colore non aveva dominanti gialle, per cui ho soltanto portato al massimo la saturazione dei colori. Ecco i rossi e il nero più scuro dei basalti dei Mari Lunari che esce fuori rispetto allo scatto originale
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Ne farò presto una con macchina stabilizzata su cavalletto per scongiurare anche la minima possibilità di micromosso

D7100: Primo Contatto

d7100fullbythom_medNon riesco a non scrivere nulla della nuova reflex che ho preso, anche se l’ho provata poco, anche se ancora non ne padroneggio tutte le funzioni, voglio raccontarvi le mie prime sensazioni con questa nuova reflex al collo. Non è e non vuol essere una recensione ma solo un post-wow (in entrambi i sensi uno voglia interpretare “post-wow”).

Sensazioni sul corpo macchina. Peso e interfaccia comandi sono molto simili alla D80, seppure discendente diretta della D300, Nikon è tornata su un’interfaccia più semplice che si appoggia a menu e impostazioni uniformate alle reflex di fascia mediobassa, ricordo con terrore la volta che su una D300 non trovavo i comandi per modificare la modalità di misurazione dell’esposizione (mi pare, ma era qualcosa di simile), sulla D300 hanno spostato quelli per la selezione della messa a fuoco, ma li hanno spostati in posizione più logica sulla levetta di selezione del fuoco manuale o automatico. La sensazione di familiarità è massima al punto che quando non trovi qualcosa che prima avevi a portata di pollice e indice ti senti un cretino, quando la trovi, ti dai del cretino per non aver letto prima il manuale, ma il corpo macchina è di quelli che invoglia a usarlo spippolando tra i menu.

Messa a fuoco. Con la D80 non usavo selezioni automatiche delle aree di messa a fuoco perchè funzionava bene solo il punto/area centrale, quando volevo mettere a fuoco sulle altre 10 aree i tempi di composizione aumentavano, quindi avevo tutto disattivato. con le 3 aree e 51 punti di messa a fuoco, le cose si sono fatte migliori, dopo un iniziale spaesamento risolto con una lettura attenta del manuale. adesso ho un fuoco preciso alla prima pressione e solo in alcuni casi devo correggere la cosa, in più mi mostra tutti i punti a fuoco evitando il problema dei micro spsostamenti che avevo con a D80 (quante foto venute male perchè metteva a fuoco mezzo millimetro fuori il soggetto). Per i ritratti è una manna per i soggetti in rapido movimento devo ancora fare test, ma ci sono diversi accorgimenti e settaggi che dovrebbero rendere facili anche quelli.

Meriterebbe un post a parte (e forse lo farò) il nuovo metodo di sviluppo e produzione delle immagini che adotto con la D7100. per farla breve, non genero più in macchina raw+Jpeg ma, per preservare spazio genero solo il Raw a qualità massima (compressione lossless e profondità colore a 14 bit). Amo il doppio slot per le SD, finalmente mai più la scritta FULL a tradimento

Accessori da abbinare al nuovo corpo macchina. Le funzioni di scatto avanzate permettono Time Lapse e HDR, produzione di filmati di qualità professionale e altro che con la D80 si ottenevano solo con costosi scatti remoti e software spacializzato, al momento di software non mi serve nulla, al massimo, dovessi cominciare a sputare video su video prenderò in considerazione Final Cut X, mentre per l’Hardware conto di prendere una o due batterie di riserva e l’impugnatura ausiliaria che ospita anche due batterie raddoppiando l’autonomia “elettrica”, purtroppo mi servirà un nuovo treppiedi perchè su quello che ho non si può montare altra testa che non sia quella che c’è e mi servirebbe una testa fluida, poi ho adocchiato dei pannelli LED per illuminare un sogetto in modo fisso, ma qui vorrei prima una prova sul campo per apprezzare l’angolo di illuminazione perchè non vorrei usarla solo per i video ma anche per i ritratti, eventualmente e a seguire dei pannelli riflettori e diffusori. Ah un obbiettivo macro e per ritratti (avrei nel mirino il Nikkor da 105mm f/2.4). Dite che esagero? Naa sono progetti a medio/lungo termine, tranquilli.

Nuovo obiettivo

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Ho preso la mia reflex digitale nel 2007, o era fine 2006? Non ricordo, ma che siano passati sei o sette anni poco importa è sempre un lasso di tempo piuttosto lungo per portare a compimento un set essenziale di ottiche. Era il tallone di Achille del kit Nikon acquistato quel 18-135 in dotazione: un ottica troppo corta per un “multiuso” che arriva giusto giusto a coprire i ritratti e che soffre di una luminosità piuttosto ridotta alla focale massima oltre a una profondità di campo più lunga del necessario arrivando come apertura massima del diaframma a 5,6. Insomma un ottica media, senza infamia ma, purtroppo, neppure molte lodi. Infatti con la D90 Nikon passò ad un kit con un 18-200 stabilizzato, decisamente un passo avanti.

Per porre un primo rimedio e non svenarmi (o srenarmi?) finanziariamente decisi di puntare sul piccolo gioiellino di Nikkor il 50mm AF f1,8 dall’elevatissimo rapporto qualità/prezzo (ancora benedico chi me l’ha venduto!). Restavano scoperte le focali lunghe con un ingrandimento decente da rendere la Luna quanto una moneta da cinque centesimi, in fondo venivo da una presumer con focale massima pari a un 280mm, volevo almeno pareggiare il conto, finalmente ieri, dopo qualche anno di studio di alcune soluzioni, ho messo le mani su un 70-300 stabilizzato con un’apertura massima di diaframma sensibilmente maggiore a quella del 18-135 (che non è comparabile più di tanto anche se appartiene alla stessa fascia commerciale)

La stessa sera ho provato lo zoom al chiuso riuscendo a fotografare senza flash ottenendo risultati apprezzabili anche contempo inferiori al trentesimo di secondo, il problema era far stare fermi i soggetti 🙂 ottima la resa alla massima focale, l’unico handicap al coperto è la distanza minima di messa a fuoco che è di un paio di metri. Uscito all’aperto ho trovato una Luna che usciva da una spessa coltre di nubi, non era propriamente “piena” ma la differenza era minima, anzi il terminatore ben visibile su un lato sarebbe stato utile per il test. Inquadro, focheggio, parte lo stabilizzatore e l’astro diventa chiaro come mai l’avevo visto prima, mari lunari perfettamente dettagliati, quasi mi dimentico di scattare la foto (che potete osservare in questo stesso post e sul mio album Flickr)

Spero di trovare abbastanza tempo per usarlo e che trovi qualche volontario (o volontaria) per qualche ritratto, ho avuto l’occasione di un test al matrimonio di una mia cugina ma ho ancora tanta voglia di scattare foto… Almeno se devo prendere il flash lo faccio per migliorare i ritratti e non per avere un coso che userei pochissimo visto che ho imparato a farne a meno al chiuso.

Stando sotto un melo a ritoccar foto in compagnia di un leone

Un titolo wertmülleriano per un post che toccherà un paio di aspetti delle mie recenti transizioni all’interno del mondo Apple. La prima, quella che si sta risolvendo in modo positivo vede un uso del tablet per compiti in cui prima usavo il portatile (relegando quest’ultimo a ruoli meno mordi e fuggi); l’altra, che comincia a rivelare sorprese non sempre gradite, il passaggio a Mac OS X Lion

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