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Un libro è un libro!

IMG_0893 1Con l’hashtag ripreso nel titolo l’editoria italiana ha chiesto a Governo ed Europa (perché non si configuri aiuto di Stato?) di equiparare l’IVA sugli ebook a quella dei libri cartacei, cioè passarla dal 22% al 4%. Tweet di chiunque, servizi al TG con set in una grande catena editoriale (non faccio nomi ma hanno inquadrato lettori Kobo 😉 ), esponenti della cultura italiani hanno imperversato per qualche giorno su Twitter e Facebook, qualche voce contraria in quanto un epub contiene molto più rispetto al semplice testo (è un piccolo sito web, se mi si passa la similitudine), ma è un piccolo sito web che serve a simulare un libro e basta.

A ben vedere c’è qualcos’altro negli ebook delle case editrici più grosse, che avrebbero i maggiori benefici dall’abbassamento dell’IVA (o pensate che sia una iniziativa a favore dei lettori? Pensate che dopo vi faranno pagare un ebook a meno dei 10 Euro odierni?) c’è il DRM che fa cose degne del peggior Spyware, si proprio quella robaccia che vogliamo far bloccare da Adblock e NoScript quando navighiamo sul web e che vogliamo sia rimossa dal nostro antivirus di fiducia. Loro ci vendono gli ebook con questa robaccia e non si sognano di chiederne la messa al bando, anzi!

Beh io dico di far così: noi vi aiutiamo con l’IVA e voi ci vendete un libro elettronico maggiormente simile a un libro di carta: solo testo e struttura “tipografica”, niente DRM! Alcuni editori lo hanno già capito, voglio vedere farlo anche ai grossi calibri.

Ecco il mio tweet sull’argomento, notate i due hashtag.

E’ arrivato il Kobo Aura

Cambiai il Sony PRS-600 perché ero esasperato dallo schermo poco leggibile, scelsi un Cybook Orizon per la filosofia Open di Bookeen e la facile raggingibilità delle poche funzioni che hanno i suoi lettori, l’Orizon era il modello più innovativo, cosa che mi fece sperare nell’aggiunta successiva dei dizionari in seconda battuta, e i dizionari furono appannaggio del solo modello successivo, nel frattempo i miei problemi di lettura in poltrona erano sì migliorati dallo schermo opaco e con maggior contrasto del Sony, ma non erano svaniti. Nel frattempo sono usciti i reader E-Ink con fondo bianco e illuminazione led integrata. La panacea dei miei mali.

Aggiungiamoci una caduta che fa spezzare la solita cornicetta del Cybook Orizon, l’adozione di una copertina che faccia da ingessatura ai bordi feriti del lettore (che comunque funziona benissimo) e il tasto di accensione/spegnimento che diventa difficile da premere per le mie dita grandi: cominciavo a preferire troppo l’iPad, scomodo coi suoi 350 grammi e schermo LCD, ma perfettamente leggibile in condizioni di penombra.

Nel frattempo i prezzi dei lettori si fanno ancora più bassi e gli schermi più contrastati e con risoluzioni maggiori, Il Kobo Aura HD fa capolino sugli scaffali digitali di Kobo, pochi mesi prima avevo regalato un Kobo Glo a mia nipote per la Prima Comunione e non nascondo che ne avrei preso volentieri un altro per me, mentre sto rosicando per la voglia di leggere secondo i miei ritmi naturali la pila di ebook che mi attende nel Cybook, Kobo fa uscire una versione dell’Aura HD di sei pollici, contro i quasi sette della versione HD (praticamente è grosso quanto un iPad Mini e lo schermo E-Ink ha la risoluzione vicino a un Retina Display), il bello è che seppur più piccolo la risoluzione in dpi non cambia, hai la stessa chiarezza dei caratteri del fratellone maggiore e uno schermo tattile migliorato, aggiungete lo sconto natalizio fatto da Mondadori e un rimborso per un ordine sbagliato che copre abbondantemente la spesa a BUM, ho fatto l’ordine.

L’aspetto è quasi da mini tablet, mancando del tutto la cornice di plastica, ha solo due pulsanti per cui la navigazione è totalmente touch, se si aggiunge la copertina opzionale si ha lo stand-by automatico alla chiusura della stessa. La dotazione del software ha le solite funzioni di evidenziazione, note e segnalibri, tuttavia questi ultimi sono poco comodi perché richiamabili solo da sottomenu a tre livelli e non da una comoda interfaccia avanti-indietro né tantomeno dalla semplice pagina tramite orecchietta virtuale o cordoncino (come tra l’altro fa l’app iOS). Aspetto da migliorare in una prossima versione del firmware, spero. I dizionari funzionano bene e per l’Italiano abbiamo addirittura il Devoto-Oli, considerando che usavo lo stesso dizionario da iOS quando usavo il Cybook, direi che sono stato fortunato. 🙂 Sulla Reading Experience mi sono già espresso e l’unica funzione realmente utile è la condivisione in rete del comparto note e del punto di lettura. da segnalare l’integrazione con Pocket (ex Read It Later) per leggere in modo pulito contenuto web richiamabile dal browser in beta.

Non ho rilevato le striature che molti utenti della prima ora hanno notato sullo schermo, in compenso la connessione wi-fi s’impalla a volte uscendo dallo stand-by, speriamo risolvano presto, ma è un difetto veniale, visto che spegnendo e riaccendendo tutto va a posto.

Consigliato a tutti quelli che stanno nella mia stessa condizione a chi è stufo del recinto del Kindle, mentre chi ha un dispositivo con lo schermo e-ink paperwhite non aggiungerebbe niente di nuovo.

[Edit 27/07/2014] cancellato paragrafo su errore Wi-Fi perché corretto da tempo con un aggiornamento del firmware

La svastica sul Sole

cover La svastica sul SoleFinalmente si riprende a leggere dopo il digiuno per cause di forza maggiore dei mesi scorsi, finalmente ho terminato La Svastica sul Sole, lasciato a metà.

Per quei quattro lettori non avvezzi alle letture fantascientifiche  spieghiamo innanzi tutto che si tratta di una storia ucronica, storia alternativa, “cosa sarebbe successo se a vincere la Seconda Guerra Mondiale fosse stato l’Asse Tedesco-Nipponico“, per il resto la Fantascienza è per lo più nell’ambientazione futuritica (il romanzo è del ’62) che vede la Germania primeggiare nelll’industria aerospaziale (Von Braun resta in patria, ovviamente, sviluppando la tecnologia missilistica del Reich e non degli USA). Per il resto è un romanzo quasi mainstream.

Proprio questo essere “Sci-fi light” non me lo ha fatto divorare come divorai a suo tempo Gli Androidi sognano pecore elettriche (a proposito, perchè per questo in Italia si è preferito il titolo originale e per la Svastica non si è usato l’Uomo dell’Alto Castello? Misteri editoriali!). Per la maggior parte del romanzo ci troviamo di fatto di fronte a tre racconti che condividono ambientazione e n paio di personaggi ma procedono in modo indipendente fino a sfiorarsi nel finale quando emergono le consuete tematiche Dickiane sul doppio e sulla realtà effettiva, se per quasi tutto il libro eravamo ben calati in un universo ucronico, con una storia alternativa ma speculare alla nostra con alcune felici intuizioni e una ironia mordace che bacchetta entrambi gli schieramenti dell’epoca (la fase calda della Guerra Fredda con l’innalzamento del muro di Berlino e la Crisi Cubana). Chi sono i conquistati e chi i conquistatori? la realtà è quella che vivono i protagonisti, la nostra o quella descritta nel romanzo che fa da fil rouge alle tre storie narrate nel libro? Se fino a due capitoli dalla fine uno ha le sue certezze è là che queste vengono fatte brillare come un vecchio palazzo.

Credo che per un po’ starò lontano da Dick, per dedicarmi a generi a me più consoni e a lunghe incursioni nel Fantasy (altro genere a me poco congeniale), ma è un arrivederci non un addio.

Social reading (a me) indigesto

Con l’arrivo dell’eBook di massa (lontani i tempi in cui la gente si stupiva quando dicevo di leggere i libri sul palmare), ecco arrivare l’evoluzione social dei club di lettura: quei club in cui si assegnava un tema, un libro o un autore da leggere in un mese e poi ci si riuniva per discuterne e leggere insieme dei capitoli. Non mi hanno mai interessato, per il semplice fatto che non ho bisogno di una spinta per leggere i libri che ho da leggere, ma solo di tempo per mettermici, possibilmente da solo; a libro finito, poi, può essere interessante sentire l’opizione di altri lettori, anche per ampliare gli orizzonti e incrementare la lista di titoli da procurarsi. È così che ho scoperto gli autori contemporanei Stross, Doctorow, Liu e una pietra miliare come Heinlein è tornato nella mia libreria dopo essere stato deluso da Fanteria dello Spazio. Il mio non vuol essere un no a prescindere, ma motivato e con precise eccezioni.

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Orizzonti nuovi

Ieri sera a sorpresa Bookeen rilascia il nuovo firmware per il Cybook Orizon; nell’attesa che pubblichi un articolo sul suo blog dove spieghi le nuove funzioni, e magari un nuovo manuale, guardiamo le funzioni che saltano all’occhio dal riavvio del lettore al lancio del libro che uno ha in lettura e vediamo quante ne ho trovate tra quelle che elencheranno sul blog ufficiale.
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Ondata GdR

I giochi di ruolo mi sono sempre piaciuti e purtroppo ho praticato pochissimo la versione più “da grandi” con manuali e schede colme di statistiche e, of course, la manciata di dadi necessaria alla risoluzione delle “controversie”;  per il resto da guardie e ladri all’asilo al più recente Knight of the Old Republic sul Mac.

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Ecco a voi il Bookeen Cybook Orizon

Innanzi tutto perché. Perché cambiare un reader di cui si era detto bene nella recensione scritta un anno fa? Perché i difetti erano diventati sempre più grossolani mano a mano che uscivano i nuovi modelli, l’alternativa al Cybook era proprio il PRS-650, versione aggiornata e corretta del mio, ormai passato, lettore di libri elettronici (scriviamolo in italiano pieno, così anche i profani capiscono di cosa parlo in questo post).
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PRS 600: recensione a freddo

[singlepic id=220 w=320 h=240 float=left]Ultimo post dedicato all’oggetto PRS 600 dopo una decina di giorni di uso e diverse pagine lette (ho finito un ebook lasciato a metà e ne ho letto metà di un altro), una ricarica di batteria e l’autorizzazione per il DRM Adobe Digital Edition (che vorrebbe imitare il fairplay di Apple ma non ci riesce). Sostituita la custodia in neoprene, troppo larga, dalla quale il lettore ha fatto già un mezzo tuffo risoltosi senza danni, per fortuna.

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Ebook in italiano?

Come dicevo in un commento al post precedente, dipende da cosa si cerca, se si vuol leggere Dan Brown in italiano o come nel mio esperimento, Neil Gaiman entrambi editi da Nostra Signora Mondadori, meglio lasciar perdere.

Anni fa, quando il formato di Microsoft Reader era in auge (io lo sapevo defunto, sta di fatto che rientra nei formati che non consiglierei al mio peggior nemico e non perchè è targato Microsoft), la Mondadori era partita con un proprio store e distribuiva alcuni titoli del proprio catalogo, adesso il sito è visibilmente dimesso, i titoli non sono più attualissimi e tutto gira attorno a MS, ho fatto un tentativo di letura di un loro .lit gratuito e visto il risultato positivo anche nella conversione in epub ho provato a fare un acquisto, non riuscito in toto.

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