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Fotolibro Saal digital: una recensione

Era da un po’ che cercavo un modo di raccogliere i miei ritratti fotografici in un formato pratico e sicuro come un libro o similare, ne avevo fatto stampe, ma trovavo la cosa comunque dispersiva e di sicuro non amo poi impelagarmi con biadesivo e quant’altro serva a inserirle in un album, il fotolibro mi sembrava la soluzione più immediata, ma per costi e possibilità di composizione personalizzata la cosa veniva rimandata a tempo indefinito.

Mi imbatto in uno di quegli annunci “prova e recensisci” con un uomo di acquisto che definire allettante è eufemistico (40€ su un costo totale di circa 60€), venisse male non ci perderei tantissimo, ma se le recensioni già lette sono vere ache solo per metà potrebbe essere un affare, così mi candido per il test e quelli di Saal digital mi danno l’OK mandandomi il codice sconto da usare in 15 giorni. Devo sbrigarmi.

Scarico il programma utile alla composizione dei progetti e comincio. Esplorare le possibilità offerte, niente che non si sia già visto con altri service ma qui noto che l’utenza a cui ci si rivolge è anche quella professionale o semiprofessionale, lascio perdere stampe, biglietti e quant’altro e mi dedico ai fotolibri. Copertine rigide e flosce, imbottite e non rilegatura, brossura o spirali ad anelli; formati dal 10×15 a oltre il formato A4 e i tipi di carta hanno addirittura l’opzione “fine print” ovviamente i prezzi di tali opzioni sono anche importanti, ma se dovete confezionare un fotolibro per un matrimonio o cerimonia analoga, un portfolio per un progetto particolare, beh, vi sfido a resistere alla tentazione. Scelgo comunque un fotolibro “medio” e comincio a comporlo.

Colgo una carta con finitura opaca “artistica” (ma non troppo), setto lo sfondo nero e opto per uno stile minimalista, le foto bianco e nero sembrano emergere dallo sfondo senza soluzione di continuità coi neri delle immagini perfettamente in tinta col nero grafico della pagine (non tutti i neri sono uguali), il foglio di carta è doppio così le foto possono essere messe anche al centro dove c’è la legatura permettendo le foto grandi quasi quanto un A3: stupende. I dettagli e le sfumature più profonde e nascoste non si perdono. Disporre il testo è un filo laborioso e avrei preferito avere il rientro della prima riga dei paragrafi, ma pazienza.

Optando per la composizione totalmente manuale e imparando l’interfaccia da zero mi ci sono volute solo un paio di ore per impaginare il tutto, piccola nota negativa: la creazione di un pdf di anteprima con una fastidiosa filigrana centrale.

Ordine inviato e pagato, mi si danno una quindicina di giorni di attesa per la consegna (service tedesco), ma sorpresa delle sorprese mi viene consegnato in anticipo di una settimana sui tempi dichiarati. Non so se è pretattica ma ricevere un book di ritratti femminili il giorno di San Valentino direi che gli fa guadagnare mezza stella.

Credo che ordinerò qualcos’altro da loro (magari il prossimo progetto sul Carnevale)

Quel che si lascia

A dispetto del periodo non proprio felice appena trascorso devo dire che fotograficamente è stato un periodo interessante, seppur con qualche occasione mancata a causa della dipartita della batteria della reflex e di impegni poco compatibili con alcune persone che non hanno potuto posare per me.

Qualche foto BELLA l’ho fatta, qualche foto che mi facesse riprendere fiducia nel mezzo e nel mio modo di fare e di essere, che non sono io a essere sbagliato ma che ho solo fatto il proverbiale passo più lungo della gamba, fidandomi malamente di qualcuno che non meritava tanta fiducia. LA cosa che mi è davvero piaciuta è portare a casa qualcosa anche quando si usciva più per noia che per reale convinzione di andare a scattare qualcosa.

Ieri poi è successo quello che speravo. Liberata una stanza da imbiancare è rispuntata fuori la mia prima reflex, unica a pellicola, che seguì la Polaroid come mia macchina fotografica “ufficiale” (ce ne sono state altre, per lo più per sostituire momentaneamente queste due, che però non sono mai state MIE, erano piuttosto “a nolo” dai miei).

La reflex, la prima macchina fotografica “seria”, una Olympus OM10 completa di Manual Adapter (un modulo che “spegneva” gli automatismi ritornando ad essere una quasi OM2), con la quale ho cominciato davero a far danni, che la Polaroid aveva il fiato corto con le sue 10 pose a cartuccia, i primi accessori, i primi consigli da parte degli esperti  che incrociavi in giro e le trasferte “vietate” per lei, che era mia ma l’avevano pagata i miei e non volevano che la rischiassi in giro (adesso la prima cosa che “metto in valigia” è la Nikon), la mia prima modella che non nomino perché non c’è bisogno di nominarla: io, lei e i nostri amici sappiamo chi sia!

Le prime edizioni del Carnevale Stiglianese coperte partendo coi carri dal campo sportivo, andando giù alle tre del pomeriggio anche se sapevo che i carri sarebbero arrivati almeno due ore dopo, perchè intanto che aspettavo c’era sempre qualcuno o qualcosa da fotoografare. Oggi fotografare le maschere non mi piace più come allora, forse perché non riesco più ad associarci il vero volto e le persone dietro di esse. Le riunioni di famiglia di cui ero il fotografo ufficiale ma tutti si sentivano in dovere di dirmi cosa fare; adesso faccio sempre io le foto ma, se non fosse la decina di centimetri messi su da allora, sono i controlli della reflex digitale a spaventarli

Tanta strada fatta in trent’anni e quest’anno stavo per rimettere tutto in discussione per colpa di un fraintendimento idiota

Illimitatamente Kindle

sonyebookSia chiaro che io non condivido la politica di Amazon Kindle in fatto di chiusura di piattaforma (spinge il suo formato dandoti il lettore a bassissimo costo ma generando una forte dipendenza dal proprio portale. Apple al confronto è un principiante) ma non trovo giusto darle addosso più dle necessario, così mi trovo a ragionare qui su alcune delle critiche che ho sentito sul nuovo servizio Kindle Unlimited.

Di che parliamo? di un servizio di lettura illimitata ad abbonamento mensile. si legge dalle condizioni d’uso:

Il Programma

L’iscrizione a Kindle Unlimited ti consente di leggere gli eBook Kindle compresi in una determinata lista di titoli, per un numero illimitato di volte durante il periodo di iscrizione al programma. Potremo di volta in volta aggiungere o rimuovere titoli dal programma e non garantiamo la disponibilità di titoli specifici, né il numero minimo di titoli disponibili. Al momento, il programma è disponibile solo per i clienti residenti in Italia, San Marino, Svizzera e Città del Vaticano. In caso di cancellazione dell’iscrizione, non ti sarà più possibile accedere ai titoli selezionati nell’ambito del programma.

Quindi facciamo il caso che io abbia un Kindle (ho le relative app per iOS e Mac) posso aggiungere quesot abbonamento, e i libri verrebbero marcati come acquistati o scaricati da leggere col programma Unlimited appena smettessi di pagare l’abbonamento, Amazon mi eliminerebbe libri e note da tutti i miei dispositivi collegati all’account, mi lascerebbe i titoli acquistati sempre che non siano stati modificati. Non ho idea di come lavori il backup del Kindle se restituisce i libri con o senza DRM ma con formato leggibile o mi presenta un’accozzaglia di dati cifrati, ma se volessi piratarli esistono strade più comode (al solito le scomodità ce le hanno solo i “fessi” che pagano, categoria cui mi onoro di appartenere). Un aumento della pirateria collegato al servizio direi che è risibile, pari a quella che sarebbe generata dall’abbandono del DRM.

Veniamo ai presunti costi che per molti sono bassi: “Per 120€ all’anno posso leggere tutto quello che voglio!” dicono alcuni. “Tutto” però è relativo alla quantità dei titoli offerti, che non corrisponde alla totalità del catalogo kindlestore, da “tutto” devo togliere i titoli che mi serve mantenere per consultazione perchè se decidessi di non pagare più Unlimited mi ritroverei senza libro e note, basterebbe che ci fossero problemi con la carta di credito e PUFF! Amazon ha già fatto certe cose con la libreria di testi pagati, figurarsi come si comporterebbe con un servizio di “lettura”. A proposito, sicuri che i libri siano annotabili? Io l’ho presunto perchè star lì a togliere funzioni tandard…

Per un sacco di titoli disponibili (solo 15.000 però sono in italiano, 700.000 il totale nelle varie lingue, di certo una piccola frazione dello scibile umano) io pagherei €120 all’anno; centoventi Euro mica cotiche, io onestamente in libri spendo molto meno e credo di essere in buona compagnia, quindi l’utente che avrebbe vantaggio da Unlimited è il lettore forte, compulsivo, quello che non bada a titolo o autore perchè non trovare ciò che si cerca è abbastanza probabile.

Certo fidelizzerebbe maggiormente i clienti di Amazon Kindle ma difficilmente ne catturerebbe tanti nuovi. Io dal canto mio continuerò a sconsigliarlo ai nuovi utenti di eBook, preferisco Kobo, altre eLibrerie multiformato, al massimo Apple perchè posso leggere i suoi eBook, ma Kindle solo se proprio non c’è altrove il libro che mi serve.

Pare che lato autori sul breve periodo Amazon paghi royalities più alte se si scarica il libro tramite Unlimited, bisogna vedere come si evolverà la cosa nel lungo periodo ma bisogna ricordare che Amazon non è la prima a fare le sottoscrizioni al proprio catalogo, anche se è di sicuro il più grosso.

Facebook delle mie brame…

Chi è il più tonto del reame? Volete che nessuno pensi che siate voi? Bene, basta seguire una semplice regola, corollario della più generale “Prima di postare, pensa”. Prima di condividere qualcosa su Facebook pensate al fatto che potrebbe essere tutta o in parte una bufala, o, banalmente, non più attuale. Come si fa a capire? Si usano i mezzi che dirò sotto.

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Il CICAP vuole (anche) te

Presto un post del mio blog ad un comunicato stampa del CICAP, associazione di scettici, che incidentalmente è una delle poche realtà che promuove il metodo scientifico come verifica sostanziale dei fatti “eccezionali” che troppo spesso occupano indebitamente pagine di giornali e palinsesti televisivi.

La scorsa settimana abbiamo lanciato un appello importante per tutti noi: il CICAP sta attraversando un momento molto difficile, le adesioni sono calate anche per colpa della crisi e poiché non riceviamo finanziamenti di alcun tipo, ma possiamo contare solo sul sostegno dei nostri Soci, temiamo di non essere più in grado di garantire tutte le nostre iniziative e attività.

Per questo motivo, abbiamo fissato un obiettivo che ci permetterebbe di riprendere fiato e ripartire con nuove energie:

RACCOGLIERE 500 ADESIONI DA QUI A MAGGIO!

Si tratta di un obiettivo raggiungibile. Sono decine di migliaia le persone che ogni giorno ci seguono attraverso i nostri canali web, per non contare tutti coloro che ci apprezzano per i nostri interventi sui media, e siamo sicuri che tra questi ce ne siano almeno 500 disposti a sostenere i nostri sforzi sottoscrivendo un’adesione o rinnovando la propria se è scaduta.

A volte le persone non si iscrivono perché non pensano che il loro contributo faccia la differenza, ma abbiamo davvero bisogno dell’aiuto di tutti. Per anni il CICAP è riuscito, pur con varie difficoltà, a garantire le sue attività con appena 2000 Soci, ora siamo scesi a meno della metà: ecco perché trovarne almeno 500 potrebbe fare la differenza.

All’indirizzo: www.cicap.org trovate una barra di progressione, un termometro insomma, che indicherà man mano il livello di adesioni raggiunto. Invitiamo dunque tutti coloro che hanno a cuore le sorti del CICAP ad aderire, a rinnovare la propria adesione se è scaduta e a trovare nuovi Soci, girando questo appello ovunque sia possibile.

E SE SONO GIA’ SOCIO?

Se ne avete la possibilità, pensate a fare una donazione al CICAP, la potete detrarre dalle tasse. Potete fare un bonifico all’ordine di CICAP (IBAN: IT05J0103063120000000136631) oppure utilizzare PayPal facendo un versamento sull’indirizzo: paypal@cicap.org indicando la seguente causale: “Donazione a favore di CICAP, Ass. di Promozione Sociale, C.F.03414590285”.

CHE COSA ACCADRA’ SE NON RAGGIUNGIAMO L’OBIETTIVO?

Se a fine maggio saremo ancora lontani dai 500 nuovi soci che ci siamo prefissati, potremmo non essere più in grado di amministrare adeguatamente l’attività del CICAP e fare ciò per cui siamo nati ventiquattro anni fa, perché il nostro lavoro è volontario ma le spese di gestione e di amministrazione ci sono e possono essere ridotte solo fino a un certo punto senza compromettere l’efficacia del nostro impegno.

UN INCENTIVO ULTERIORE

Per incoraggiare tutti coloro che stanno pensando di aderire, o rinnovare un’adesione magari scaduta da un po’ di tempo, abbiamo pensato di organizzare un’estrazione a premi. A giugno, chiusa la campagna adesioni, organizzeremo un collegamento in diretta video con la sede del CICAP ed estrarremo 10 vincitori tra tutti coloro che avranno aderito al CICAP in questi mesi.

Che cosa si vincerà? Raccolte complete di Scienza & Paranormale, raccolte complete dei Quaderni del CICAP, raccolte con tutti i numeri di Magia, ingressi gratuiti al Convegno nazionale, partecipazioni gratis al Corso per indagatori di misteri…

COME ADERIRE E SOSTENERE IL CICAP

Per diventare Socio Animatore del CICAP, e ricevere il “welcome pack”, la rivista trimestrale Query e usufruire di sconti come quello del 20% al Convegno nazionale, sono sufficienti 50 euro. Si possono versare con un bonifico all’ordine di CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale – Monte dei Paschi di Siena – IBAN: IT05J0103063120000000136631. Volendo, si può anche utilizzare PayPal facendo un versamento sull’indirizzo: paypal@cicap.org.

Ma le possibilità di adesione sono numerose, da quella base di Socio Affiliato fino a quelle di Socio Sostenitore e Socio Benemerito per chi può permettersi un aiuto più consistente. A questa pagina è possibile trovare tutte le modalità e le combinazioni disponibili, anche per studenti, famiglie, pensionati e scuole:

http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273895

Ricordiamo inoltre che, accanto all’adesione, è possibile sostenere le attività del CICAP anche in altri modi:

  • Fate una donazione al CICAP, la potete detrarre dalle tasse. Potete fare un bonifico all’ordine di CICAP (IBAN: IT05J0103063120000000136631) oppure utilizzare PayPal facendo un versamento sull’indirizzo:paypal@cicap.org indicando la seguente causale: “Donazione a favore di CICAP, Ass. di Promozione Sociale, C.F.03414590285”.
  •  Donate il 5×1000. Qualcosa che non costa assolutamente nulla: quando fate la dichiarazione dei redditi, indicate come destinatario del 5×1000 (firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato…” e indica nel riquadro il codice fiscale del CICAP: 03414590285). Se ce ne fate richiesta, possiamo spedirvi una serie di bigliettini pro-memoria che potrete distribuire ad amici e conoscenti che pensate potrebbero avere piacere a sostenere il nostro lavoro. C’è da dire che è dal 2010 che si può indicare il CICAP nel 5×1000, ma solo quest’anno che sapremo se e a quanto avremo diritto. Ci vorrà poi un altro anno ancora, sembra, per riuscire a ricevere (eventualmente) qualcosa. Dunque, nel frattempo, insistiamo e cerchiamo di aumentare il numero dei sottoscrittori: non importa infatti se avete un reddito basso, ciò che conta è il numero di persone che sottoscrive per un determinato ente.
  • Formate un Gruppo locale. Partecipate alle attività dei gruppi locali della vostra regione e, se da voi un gruppo non c’è, pensate se non potreste essere proprio voi a farne nascere uno. Ne potete parlare con Marta Annunziata e Andrea Ferrero scrivendo a: gruppilocali@cicap.org.
  • Pensate a un lascito. E poi, perché non programmare, per un futuro remoto, un lascito al CICAP? In quanto Associazione di promozione sociale iscritta ai Registri, infatti, il CICAP può, ai sensi dell’art. 5 della legge 383/2000, ricevere «donazioni e, con beneficio di inventario, lasciti testamentari, con l’obbligo di destinare i beni ricevuti e le loro rendite al conseguimento delle finalità previste dall’atto costitutivo e dallo statuto».

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Ufficio Stampa – CICAP
Comitato Italiano per il
Controllo delle Affermazioni
sul Paranormale
Casella postale 847,
35100 Padova
tel. e fax 049-686870
e-mail: ufficiostampa@cicap.org

www.cicap.org

www.queryonline.it

Social reading (a me) indigesto

Con l’arrivo dell’eBook di massa (lontani i tempi in cui la gente si stupiva quando dicevo di leggere i libri sul palmare), ecco arrivare l’evoluzione social dei club di lettura: quei club in cui si assegnava un tema, un libro o un autore da leggere in un mese e poi ci si riuniva per discuterne e leggere insieme dei capitoli. Non mi hanno mai interessato, per il semplice fatto che non ho bisogno di una spinta per leggere i libri che ho da leggere, ma solo di tempo per mettermici, possibilmente da solo; a libro finito, poi, può essere interessante sentire l’opizione di altri lettori, anche per ampliare gli orizzonti e incrementare la lista di titoli da procurarsi. È così che ho scoperto gli autori contemporanei Stross, Doctorow, Liu e una pietra miliare come Heinlein è tornato nella mia libreria dopo essere stato deluso da Fanteria dello Spazio. Il mio non vuol essere un no a prescindere, ma motivato e con precise eccezioni.

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Bye bye Splinder

In estate ho lasciato TopHost e oggi ho preso da Splinder, prossimo alla chiusura, i primi post mai scritti in un blog. Il primo tentativo di blog, che non andò benissimo, scrissi otto post per poi mollare la piattaforma; approdai al primo hosting (altervista) su cui montai i primi cms, mi stabilizzai su Drupal quando passai a TopHost, per poi passare a WordPress dopo aver provato con scarsi risultati Joomla. Era il 2004 e scrivevo queste cose.