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Prime impressioni su New Nintendo 3DS XL

Il primo e unico Nintendo che ho avuto è stato un Watch & Games di MArio Bros 30 e passa anni fa. Poi h scroccato il GameBoy Color di uno dei miei fratelli e l’Advance e la Wii dell’altro. Le DS di entrambi non molto perchè mi sembrava esageratamente complessa per giochi che alla fine usavano sempre croce e due tasti, oprattutto ero nella fase di rigetto dello stilo (da prima che Steve Jobs mi desse ragione), usarlo anche per giocare mi sembrava folle.

Allora perchè sono capitolato e ne ho presa una che in più ha il 3D, che a me non piace a meno di non usarlo con visori stereoscopici? Colpa (anche) di Niantic che non mette uno straccio di palestra o Pokestop in paese e di mio nipote che vuole catturare i mostriciattolo tascabili… Beh, anch’io. In più quando provai Pokemon Blu su un emulatore Gameboy incluso a tradimento in una versione di SuSE Linux ci passai ore senza che me ne accorgessi, titolo/serie promossa sul campo e poi c’era la Virtual Consolle che mi allettava, quindi mi sono buttato anch’io.

Cosa posso dire dopo le prime 24h di utilizzo? Beh, il 3d “superstabile” e meglio di quanto pensassi ma non così buono da farmi cambiare idea sul 3dd su schermo in generale: non serve a un cazzo se non a farti venire le vertigini dopo dieci minuti. (Scusate il francesismo, ma se penso a quanto costa un film in 3d mi viene in mente di peggio). Però le app in realtà aumentata sono divertenti, discorso su 3d a parte.

Mentre aspetto la mia copia di Pokemon Sole ho preso una copia di Lego Marvel Super Heroes, non vi farò la recensione ma ancora non capisco perchè Sony su PSP ci mette una versione fedele alel consolle da salotto e Nintendo mette ‘na roba semplificata buona per uno smartphone di 4 anni fa. IL primo titolo Lego che mi ha lasciato parecchio perplesso e… cazzarola il 3D serve davvero a poco, soprattutto quando gli occhiali fannno sbarellare il riconoscimento del volto e tutto comincia a tremare e a sdoppiarsi.

Demo di Pokemon Sole/Luna: qualcuno ha un sedativo per scimmie? Il 3d non rompe, anzi è uno dei casi in cui si fa apprezzare.

Titoli Virtual Consolle: Al momento ho preso Super Mario Bros per NES e una raccolta di titoli Watch & Game che contiene anche quello che avevo io per GB Color: lacrimuccia in entrambi i casi e il 3d qui non c’è per ovvi motivi.

Gestione degli account Nintendo. Roba da lasciapassare A38 e mi fermo qui. Buono il sistema di fondi da ricaricare così poso acquistare una scheda in tabaccheria/ricevitoria e non do carte di credito in giro, alla fine chi vuol fregare qualcosa si trova solo i resti in centesimi di Euro.

Il baraccone pseudo social ereditato dalla Wii lo lascio perdere.

Il voto è un 8 pieno, se lasciassero perdere il 3D in Nintendo avrebbero tirato fuori una buonissima Consolle portatile che vanterebbe titoli che la farebbero vendere a occhi chiusi… e non per il sopraggiungere delle vertigini da 3D sfasato.

NB. La resa del 3d è buona ma se giocate in penombra e la telecamera vi perde o non capisce con quale angolo guardate lo schermo arrivano: sfarfallio, tremore delle immagini e sdoppiamento che ti fa perdere il senso dell’azione nel gioco. Titoli legati al marchio però lo supportano meglio anche come effetti (che non strafanno come in altre app o giochi), ciononostante comprare il 2DS significava chermo più piccolo ma consolle più grossa e preferivo il formato pieghevole di quella grande: alla peggio il 3d si può spegnere.

Vinca la “migliore”

Stamattina guardando l’ennesima foto scelta tra quelle di un contest per foto instantanee ho pensato “non farei mai una foto simile perchè non metterei mai una modella in una posa tanto assurda e improbabile” (purtroppo me la sono persa) da lì ho riflettuto che ormai i contest li salto a pie’ pari perchè tanto non supero nemmeno la prima fase e non perché le mie foto fossero inferiori ad altre che invece l’hanno passata, semplicemente perchè mi piace tenere le foto “sporche” senza la patinatura di una foto a rivista, perchè ancora non sono così capace con la postproduzione e perchè comunque non avrei tempo per farla bene, soprattutto perchè non voglio togliere alla foto l’espressione del mood di quel momento (la differenza tra quando voglio quella foto a quando sono scazzato e scatto di fretta). Capisco che la cosa è personale e che non posso pretendere che una giuria si uniformi al mio pensiero ma dev’essere il contrario, ma tant’è: snobbo tutto, nemmeno mi prendo la briga di leggere i bandi di concorso e pazienza se “I contest ti danno idee su cosa scattare e ti permettono di migliorare confrontandoti con altri“.

STICAZZI!

Quella di sopra è una discreta favoletta che si racconta ai niubbi e adesso vi spiego perchè:

Col digitale partecipare ai concorsi fotografici è diventato semplice. Non bisogna scegliere lo scatto tra migliaia di foto o di provini stampati, capire quali miglioramenti si debbano apportare, farlo in camera oscura o chiedere al fotografo che ti stamperà il negativo di farlo (pagando salato), stampare in 18×20 almeno, spedire il tutto in una busta rigida e incrociate le dita attendendo risposta per posta. Oggi i più ci mettono meno di un’ora, al netto della post produzione. E non considero solo quelli che poi passeranno.

Conseguenza del primo punto è che le foto inviate saranno tantissime, troppe, la prima selezione dev’essere per forza un mero sgrossamento delle foto meno curate. Io e il grosso dei niubbi finiamo qui.

Bisogna poi distinguere i concorsi seri da quelli fuffa, truffaldini o fatti per acquisire foto gratuitamente (ho partecipato a qualcuno scientemente solo per segnalare la presenza delle foto fatte a un paio di concerti). I primi hanno regole più stringenti con argomenti più centrati, quindi con partecipanti di livello medio-alto e con meno folla. Ai secondi partecipano anche i “fotografi da Instagram”. Lasciate perdere se l’unica discriminante saranno i like sotto le foto, se vi chiederanno soldi, se vi chiedereanno di cedere ogni diritto sullo scatto, se saranno loro a contattarvi chiedendo di togliere licenze come la Creative Commons da uno scatto per farlo partecipare a un concorso (utenti da bloccare prima di subitoe scatto da monitorare grazie a Google Immagini diffidando e segnalando chiunque lo usi in modo improprio). Capita che le agenzie di PR di artisti chiedano le foto fatte dai fan da mettere sul loro sito paventando concorsi in cui al massimo si vincono le stesse foto autografate dall’artista SE la foto viene scelta. OK coi le foto le avreste fatte comunque ma magari la tappa del tour a cui partecipate non è tra le primissime e i vostri scatti sono uguali alle migliaia  di scatti che lo hanno preceduto, tentar non nuoce di certo, ma sperarci è da illusi. Intanto LORO hanno un archivio fotografico di tutto rispetto a costo zero

Se cercate ispirazione coi concorsi vedere prima quello che fanno i vincitori, POI decidete se e in quale mischia buttarvi.

Occhio alla penna

Per la grafia che ho dovrei fare il medico. Per essere uno a cui piace scrivere è sempre stato il mio tallone di Achille, anche perchè scrivere scrivo ma non ho tempo per scrivere in modo leggibile. Anche per questo sono diventato bravo con le tastiere dei computer.

Come tanti, finita la scuola ho cominciato ad usare sempre meno la biro e sempre di più la tastiera (anche il codice lo abbozzavo su carta ma lo riportavo subito sul computer o non c’era speranza di decifrare il nome delle funzioni).

Però succede di aver bisogno di qualcosa che ci sia quando i tuoi dispositivi sono impegnati a fare altro o sono rimasti attaccati alla corrente e siete tu, la reflex, un’idea o un’opportunità di realizzarne una e niente su cui prendere appunti.

E allora ti viene da pensare: “Ah, se me l’avessi appuntato da qualche parte!”. Già avevo qualcosa per il brainstorming, qualcosa che funzionava su carta, ma che se portavo in digitale finivo per perderlo in un mare di versioni diverse. Anche se in modo grezzo quelle idee su carta stavano più “a galla”, la parte difficile era giustappunto decifrare quello che scrivevo.

Così mentre cercavo sul sito di Moleskine un qualcosa per le foto (credo mi fosse arrivata una newsletter con offerte sugli album) mi viene l’idea di prendere un loro quaderno (non credo ci ia bisogno di spiegarvi che non parliamo dei quaderni usati a scuola). Nero, classico elastico che lo mantiene chiuso, copertina rigida, tasca. Comincio ad appuntare le tecniche che voglio approfondire, registrando i miei progressi, appuntandomi dubbi, snocciolando parametri di scatto, segnalando gli scatti da tenere come riferimento. Oggi, complice la stampantina a sublimazione e le etichette adesive che può produrre, l’ultimo tocco: le immagini di riferimento incollate a mo’ di figurina Panini. Non resta che insegnare a leggere la mia grafia ai miei nipoti. 🙂 

Ah, magari qualcosa la riporterò su questo blog “in bella copia”.

Cambio di armatura: mi piace troppo il Jet Black

…e ar cavaliere nero nun je devi…

Premetto: per qualcuno potrei essere brusco, per altri (spero la maggior parte) ovvio, ma preferisco mettere le cose giù chiare perchè pare ce ne sia bisogno.

Sono “bravo coi computer” OK, ma questo non vuol dire che sappia usare tutti i dispositivi elettronici che esistono sul pianeta.

Perfettamente inutile mandarmi un telefono o un computer con un sistema operativo che io non uso e non mi sogno minimamente di usare pretendendo che vi risolva il problema in mezzo minuto. Potrei darvi una mano a risolverlo ma perderò il mio tempo per capire un vostro problema, molte delle cose che farò saranno cose tanto stupide che in 20 minuti potevate farle da soli, ma secondo voi:

  • Io devo leggere il manuale del vostro dispositivo
  • Io devo interrogare Google per risolvere un problema che io non ho e non avrò mai.
  • Io devo mettere le mani nella vostra roba, usare e gestire le vostre password.

Se per voi è normale questo, per me non lo è. Non esiste e se lo faccio o l’ho fatto per gente di cui m’importa qualcosa, non vuol dire che lo farei per chiunque. Troppo tempo da perdere e troppe responsabilità che non voglio.

Aggiungo: se mai l’ho fatto per voi in passato non vuol dire che giustifichi la vostra ignoranza anche in futuro, se puntualmente demandate a me la cura dei vostri dispositivi mettete in conto che possa dirvi “Ti arrangi!” Perlchè io comincio ad averne davvero piene le tasche, perchè lo smartphone non è una prescrizione medica, perchè quando sono io a chiedere aiuto, “tu” sostanzialmente te ne fotti di me e dei miei “insulsi” problemi. Io lo faccio a titolo di favore, mi basta un “grazie” ma mi piacerebbe vedere che dopo avervi dato una dritta, voi di quella dritta ne fate tesoro e la prossima volta ci provate da soli.

In fondo vi considero esseri intelligenti e se vi correggo è perchè credo che non siano parole al vento, perché volete farmi ricredere a tutti i costi?

Meme ignoranti

Stamattina, nel solito Facebook inciampo in un meme:IMG_1602 (1)Ora, che dire: vinciamo (verbo coniugato alla prima plurale, perchè anch’io tifavo per gli azzurri) meritatamente la semifinale olimpica con gli USA, ma quelli ti hanno portato al quinto set, non è che stavano in campo ad offrire m&m’s.

Ma è l’iperbolicità del tifoso del giorno dopo un’importante vittoria e la possiamo perdonare.

La Luna non è in discussione, quindi. IL DITO CHE LA INDICA Sì! La prima metà di quel meme è una caccola gigante!

PRIMO: avessero bombardato l’America 50 anni fa forse non saremmo qui, saremmo tutti morti in un olocauso militare. Posso essere “iperbolico” anch’io? PIRLA!

SECONDO: che aereo ci metti? Un bombardiere sovietico? Manco per il… manco per niente! Ci metti un bombardiere della RAF. Un cazzutissimo bombardiere britannico, che è stato in servizio per mezzo secolo, diventa il bombardiere del suolo americano. Ancora: PIRLA PIRLA! (Comincio a capire Sgarbi e la cosa non mi rende tranquillo 🙂 )

Ora io più che essere un appassionato di aviazione, sono uno che ne vorrebbe sapere di più in merito. Non conoscevo l’aereo fino a quando un amico su Facebook (credo) non mise un articolo che parlava del pensionamento dell’ultimo esemplare, sono passati anni ma stamattina come l’ho visto, il facepalm è stato automatico e… doloroso. mi ci sono voluti due minuti per tagliare l’immagine dell’aereo e darlo in pasto a Google Immagini, che in mezzo secondo mi ha mostrato di tutto e di più.

Non lo so perchè me la prendo tanto, forse perchè non c’ero durante la crisi cubana ma quella libica (Reagan e Gheddafi che bisticciarono) sì e per fortuna che l’altro si chiamava Gorbachov, uno che a bombardare l’America proprio non ci teneva.

Social Tag: istruzioni per l’uso

La metto giù piano.
Se Tizio vuol condividere qualcosa su Facebook la mette in bacheca, giusto.
Se Caio e Sempronio erano insieme a tizio giustamente verranno taggati dare la possibilità anche a loro di leggere subito i sagaci commenti degli amici di Tizio. E va bene. È giusto così!

A volte però Tizio esagera. A volte però Tizio esagera moltissimo. A volte Tizio la fa proprio fuori dal vaso! Di più: Tizio piscia proprio sul muro di casa di Caio e Sempronio. Perché lo fa? Per il motivo più antico al mondo: marcare il territorio.

Andiamo di esempio pratico.

Tizio organizza qualcosa o vuol promuovere una qualche iniziativa personale. Tizio tagga una congrua parte dei suoi contatti, mica solo i suoi amici Caio e Sempronio. Tizio così facendo raggiunge in un sol colpo le bacheche di tutti quelli che leggono i post degli “amici degli amici” (quasi tutti quelli che stanno su Facebook, insomma), anche se lui in bacheca non ce li ha. GENIALE? EH, NO, CARO TIZIO!

Facendo questa cosa ti qualifichi solo come un “FOTTUTISSIMO SPAMMER” uno di quelli che nella posta elettronica finisce nella cartella “Indesiderata”, perchè, pensaci caro Tizio: pensa alle notifiche che tutta la gente taggata riceverà a ogni cazzo di commento che faranno sotto al tuo post. Decine, se non centinaia di squilli inutili che possono anche costringere a silenziare il cellulare (e non sempre è cosa buona).

Cari Caio e Sempronio, non sentitevi in colpa a rimuovere il tag, non fatevi scrupolo a chiedere a Tizio di NON FARLO PIÙ e, se Tizio perseverasse nell’errore, MANDATELO AFFANCULO SENZA RIMORSI perchè è lui a chiederlo.

Caro Tizio, vuoi mantenere le tue amicizie social? Non taggare mai a sproposito (cioè nel caso 2) più di dieci persone. Anzi già oltre i 5 contatti taggati il rischio di lamentele è alto.

Io ve l’ho detto.

Logitech K480: velocissima recensione a caldo

Scrivo due righe per recensire e testare al volo una tastiera Bluetooth per dispositivi mobili.

La Logitech K480 è una tastiera Bluetooth pensata per essere usata con tablet e cellulari (infatti per momentanea indisposizione del mio iPad la sto usando con l’iPhone) cosa che fa abbastanza strano poichè la tastiera è di dimensioni molto generose, dimensioni da scrivania più che da ginocchia, con un solco in cui alloggiare il dispositivo a mo di leggio.

Primissima impressione: strano, parecchio strano. La tastiera è più grossa di una tastiera Apple, il piano dei tasti è molto più in alto rispetto a una tastiera normale, la corsa dei tasti è lunga ma la risposta è ottima dando una buona sensazione di solidità, ma occorrono dita ben allenate o le falangi cominciano a dolere (puff pant, maledette tastiere comode!). NOnostante tutto mi piacciono le tastiere su cui si può pestare senza preoccuparsi di sfondare i tasti è questa è una di quelle

Facilità dell’accoppiamento? Bisogna passare dal pannello delle impostazioni ma si fa in fretta e si fa una volta sola poi la tastiera ricorda fino a tre dispositivi richiamabile con l’apposito selettore (per esempio, sapendo di doverla usare per lo più con l’iPad, ho usato per l’iPhone la posizione 2, la numero 3 la userò per un vecchio tablet usato da mio nipote su cui spero di insegnargli a “scrivere al computer”).

Il prezzo: tutto sommato non cara, aggiungiamoci che l’ho presa con un’offerta durante il Prime Day di Amazon, direi: quasi regalata. (Meno di 1/4 rispetto alla Magic Keyboard 2 della Apple, non ho idea della proporzione con la tastiera-cover dell’iPad Pro)

Il vero giudizio a una tastiera credo si possa dare solo quando si verrà costretti a cambiarla per logorio delle parti, fino ad allora il giudizio è “promossa”.

C’era una volta un pandino rosso

imageUn piccolo post per giustificare un test da iPad. Un test che serve a valutare sia WordPress da interfaccia web su tablet, sia il browser col quale sto scrivendo il tutto.

10 anno fa una matricola si affacciava al grande pubblico (io e altri la usavamo già da prima, quando aveva un’altro nome). Firefox compie 10 anni e approda finalmente su iOS con una versione speciale basata su WebKit e non sullo storico Gecko.

ED È BELLISSIMO!

Apple Watch anticipato

IMG_2611OK, lo avevo scritto anche qui che non avrei preso il modello attuale (perchè prima o poi l’intenzione di prendere uno smartwatch c’era). alla fine ho preso la versione Sport perchè l’Apple Watch “senza niente dopo” costava troppo e i cinturini d’acciaio o non mi stavano o costavano il rene residuo (il primo lo davo per l’orologio).

Ma allora, se vedevo tutti questi “contro”, perchè l’ho preso?

Perchè i “contro” stanno praticamente tutti là sopra, se ci si accontenta della versione Sport, abbellita da nuovi modelli molto più gradevoli da portare sul polso, l’Hardware pressocché identico alle versioni più costose, idem le funzioni, le app terze in aumento esponenziale, un nuovo OS che lima i difetti della prima release e amplia le funzioni a disposizione degli sviluppatori, mi hanno fatto dire “Perchè non adesso?”

Uso molto le notifiche dell’iPhone e tengo il telefono nel taschino della camicia col risultato che d’inverno devo recuperarlo da sotto il maglione, l’Apple Watch è sempre a colpo d’occhio, non mi disturba avere “un coso” sul polso, semmai mi sento perso senza, nonostante che guardi l’ora anche nell’angolino in alto a destra del Mac. Quindi lo smartwatch a me serve, o, meglio, ne faccio un uso conguro e consapevole.

Funziona?

Risposta brevissima: .

Ce l’ho al polso da meno di ventiquattro ore quindi non ho potuto apprezzare davvero tutte le funzioni e tutte le app che avevo già pronte per essere installate dall’iPhone, per cui un parere migliore mi riservo di scriverlo in questo o in un altro post tra qualche tempo. Ma la prima impressione è più che positiva.

IMG_2606Packaging enorme per un orologio, consiglio ad Apple di usare qualcosa di più compatto nei modelli futuri, mi ha ricordato la valigiona di cartone e polistirolo in cui era custodito il mio vecchio iBook 12″ (polistirolo a parte), gigantesca se rapportata alla scatoletta del successimo MacBook Pro 13″.

Il cinturino in fluoroelastomero e meno gommoso di quanto pensassi, la cassa più piccola di quanto immaginassi (l’ìorologio precedente era più grande), lo schermo leggibilissimo anche con caratteri piccoli, buono il contrasto. Materiali e colori… di classe Apple, non è cheap.

Sistema di configurazione diverso dal solito con cose da fare dall’orologio e un pannello di controllo sull’iPhone da imparare voce per voce, il manuale utente scaricabile da iBooks che a metà mi ha causato giramenti di testa simili a quando studaivo roba parecchio nozionistica. Mi hanno rallentato un po’ come non mi succedeva da anni con un prodotto Apple, 24h dopo sto ancora imparando (OS X lo imparai in meno di due mesi di uso, ma lo usavo proficuamente dopo qualche ora). capire quando usare la corona, quando scorrere col dito quando cliccare e quando toccare non è immediatissimo, ma si impara. Il Force Touch con feedback tattile la prima volta che si vuole personalizzare un quadrante fa temere di aver sfondato lo schermo :-), non è un gadget per chi non vuol imparare a usare gli smartphone, soprattutto preparatevi a usare molto la voce, quindi a far sentire i fatti vostri a chi vi sta intorno :-), l’alternativa è la nuova tastiera di iOS 9 sul fido IPhone, ma se si sta in bilico su un autobus o in metro magari uno “Sto arrivando” con posizione allegata vi viene comodo mandarlo dall’orolozio usando le risposte preimpostate.

Digital Touch poco utile non avendo altri contatti con Apple Watch a cui mandare “Apple Poke” colorati, selezione dei contatti preferiti che ti fa amare la corona digitale.

Al momento solo i suoni mi convincono poco e la misurazione delle pulsazioni ogni tanto sbarella, ma, almeno per i primi, magari devo ancora imparare a configurarli bene. vedremo in seguito.

Batteria, sentenza non definitiva visto che era previsto un consumo maggiorne nei primi giorni: non ha raggiunto le 20h di prima carica, ma credo che il giorno e mezzo possa farlo senza problemi.

App incluse per la salute… a me servono poco, le sto provando ma sono per lo più una curiosità.

App di terze parti, è stato saggio in fase di prima configurazione non installare tutto subito ma aggiungere solo quelle utili dopo l’aggiornamento a Watch OS 2, devo fare una leggera scrematura dopo aver constatato l’immaturità di alcune di esse e la ridondanza di altre. Ho scoperto di avere 7GB di spazio totali. A proposito, non capisco perchè Apple non dichiari in modo palese la capacità degli orologi, ma tant’è! Stupiscono alcune assenze come per esempio Watsapp di cui si ricevono solo le notifiche ma non riesco a rispondere ai messaggi dalle stesse nonostante la funzione sia prevista. Consiglio comunque di dettare testi brevi, facendo finta che si tratti sempre di Twitter con i suoi 140 caratteri, altrimenti passate la palla all’iPhone tramite handoff o vi ritroverete con ripensamenti, ripetizioni e improperi all’inidirizzo di Siri, soprattutto le prime volte. 🙂

Edit Serale. da stamattina alle 10:30 con un uso che definirei medio-alto la batteria ha poco più 3/4 di carica, considerato che adesso si ha la possibilità di usare Apple Watch anche come sveglia notturna da comodino a patto di metterlo in carica direi che il problema autonomia è un non problema, anche perchè in meno di due ore l’orologio fa il pieno o quasi.

Acquisto promosso anche se comunque i margini di miglioramento ci sono e si sentono (e non tutto è colpa di Apple)

Creative Commons for dummies

Watermark FotoCome già detto in altri post un qualsiasi contenuto messo sul web non è automaticamente messo a disposizione per chiunque, il normale copyright vale, ma oltre al copyright ci sono diverse licenze che permettono usi più o meno liberi dei contenuti in oggetto: il Pubblico Dominio permette di usare un contenuto liberamente (fatto salvo il divieto di appropriarsi della paternità dell’opera) e poi, quelle che ci interessano le licenze che vanno sotto il nome collettivo di Creative Commons.

Le Creative Commons sono licenze che garantiscono sempre due cose: la paternità dell’opera e l’obbligo di ridistribuire il contenuto con la stessa licenza in caso di pubblicazione dello stesso contenuto o di una sua variante (ma delle varianti parliamo sotto). In parole povere io pubblico una mia foto sotto Creative Commons, Tizio vede la foto e la vuole per un articolo o un blog o per una voce di Wikipedia, Prende la foto, la mette insieme al suo testo e sotto la foto o in una nota a margine mi accredita lo scatto e NON mette Riproduzione riservata anche alla mia foto ma se il suo articolo è sottoposto a Copyright, deve escludere da esso la mia foto con una banale dicitura tipo “Vietato riprodurre il testo dell’articolo, Immagine xx di xxxxx rilasciata sotto Creative Commons…”.

Da quando ho cominciato a fotografare in digitale (12 anni fa, ormai) Ho sempre usato una licenza Creative Commons e mi sono sempre servito di Flickr per distribuirle anche in formato originale, col risultato (abbastanza lusinghiero per un fan/fotografo amatoriale) di vedere la propria foto associata alle pagine di Wikipedia di svariati attori che hanno ricoperti ruoli in Star Trek (anche il Capita dei capitani J.T. Kirk), senza che io facessi nulla per mettercele. Un’ottima palestra per scoprire da se quale stile rende e quale no, adesso potrei pure mettere un piede nel settore di distribuzione via Micro stock (non ho grosse prospettive, solo rientrare di qualche spesa o riuscire ad arrotondare i risparmi per qualche ottica nuova).

Con Facebook usare la Creative commons è particolarmente difficile in quanto bisogna trasferire i diritti di distribuzione ad esso, cosa vietata dalla CC; come conciliare allora i due aspetti? Io ho risolto (spero) modificando eventuali scatti in modo da essere malamente distribuibili, usando un watermark pesantissimo, tagliando parti generose dell’immagine e/o riducendo la risoluzione a valori buone al massimo per un bannerino (parlo dell’intero fotogramma, se lo scatto andasse ulteriormente croppato l’area utile diventa minore), costringendo chi la vuole a rivolgersi a Flickr e quindi accettando la Creative commons in uso per quell’immagine.

Come faccio in caso mi accorgo di violazioni della licenza o di uso impropriodi una mia immagine?

  1. Chiedo gentilmente la rettifica.
  2. Se la richiesta resta inascoltata aggiungo i crediti nei commenti linkando anche la pagina della Creative Commons
  3. Se fanno ancora orecchie d mercante li trolleggio su Facebook mostrandoli per i ladri di polli che sono

Fino ad ora hanno sempre sistemato o rimosso la foto, eppure non chiedo soldi, solo due minuti di uso consapevole della tastiera.