Flash Forward

Meglio l’uovo o la gallina? Meglio il romanzo o la serie TV? E ancora, Da un romanzo che è più speculativo che di azione come si è riusciti a trarre una serie che è più d’azione che di speculazione fantascientifica, si può ottenere quasi lo stesso risultato? Boh, arriviamo a fine stagione (magari sarà anche la fine della serie) e rispondiamo a questa domanda, per adesso parliamo del libro, appena finito di leggere in versione ebook.

Robert J. Sawyer è un autore di razza, scrive principalmente hard science fiction che, spiego per i quattro lettori di questo blog che non masticano molto il genere, non è fantascienza vietata ai minori, ma quel tipo di fantascienza che mette al centro delle vicende il fatto scientifico, Particolarità di Sawyer è l’aggiunta di SF sociale e soprattutto riferimenti alla cultura pop contemporanea, quindi cosa ci si può aspettare da Flash Forward: romanzo che si basa su salti della coscienza in avanti nel tempo? Un bel thriller che porti i protagonisti ad esplorare le possibilità di possibili futuri? Almeno questo mi aspettavo io e mi sono ritrovato con un romanzo vistosamente annacquato, in seconda edizione revisionata (uscito la prima volta nel ’99 l’edizione paperback ha diverso ISBN e data del 2008-2009 e nel nominare il Pontefice nomina quello attuale) che per tre quarti è pura speculazione fantascientifica su come può essere l’Universo in termini quantistici. Considerato che i protagonisti sono fisici in forze al CERN di Ginevra e che il LHC è il protagonista scientifico la cosa non appare nemmeno tanto strana se non fosse che la narrazione non fluisce bene ma va a fiotti, con brevissimi momenti in cui i personaggi fanno qualcosa e lunghe spiegazioni o dialoghi in cui le varie teorie vengono spiegate e confrontate, personaggi inutili e altri che saranno utili solo nelle ultime quindici pagine vengono approfonditi a scapito di quelli principali che potrebbero agire di più, il culmine lo raggiunge uno spiegone scientifico appiccicato con lo scotch nel bel mezzo di una scena che già non era il massimo dell’allegria, viene spezzata quando stava diventando almeno simpatica. In poche parole il libro l’ho finito a fatica perchè di tanto in tanto sembrava che la storia stesse decollando. Dopo aver finito l’ultima parte l’unica domanda che ci si pone è: “Non era meglio risparmiare un centinaio di pagine?”.

Due parole sul’edizione digitale: DA SCHIFO!

Ditemi voi se su un ebook abbiano senso i caratteri tipografici corpo 6 (fate una prova con Word se non capiste a cosa mi riferisco. Ovviamente la pagina va stampata). L’editing è quello di un paperback in senso stretto un volume economico stampato badando al risparmio di carta, con margini inesistenti e nessuno stacco tra i paragrafi; per fortuna si sono salvate le interruzioni di pagina a fine capitolo e gli stacchi tra le parti di un capitolo. L’occhio si perde spessissimo in quel marasma di testo e lo sforzo per leggere i micro-caratteri mi ha costretto a usare lo zoom per i primi capitoli, fortuna che la risoluzione di uno schermo ePaper è buona, un po’ meno la riflettività che spesso nascondeva righe intere. Gli editori dovrebbero capire che questo non porta risparmi in un formato dove si ragiona a numero di caratteri e non alla loro grandezza per cui è essenziale, soprattutto adesso che il fenomeno ebook è appena esploso, mettere il lettore a proprio agio con un più agevole corpo 10, paragrafi e parti ben staccate, come se fosse una edizione in copertina rigida. Non credo sia difficile.

3 pensieri su “Flash Forward

  1. Adriano
    Mozilla Firefox 3.6 Mac OS X 10

    Io avevo letto la prima edizione (quella uscita su solaria) e mi era piaciuto parecchio anche se non ricordo perchè. Il fatto di adattare al ‘presente’ la nuova edizione mi sembra una fesseria.

    Non parliamo della serie tv che definire d’azione mi sembra un po’ eccessivo vista la noia che procura nello spettatore dopo un solo episodio.

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    1. sheldonpax
      Mozilla Firefox 3.6 Windows XP

      Io mi sono accorto dell’attualizzazione perchè nominano Benedetto XVI, per di più sembra proprio allungato a forza in alcuni punti. Il libro di base è interessante proprio perchè la storia è un mezzo per parlare di Fisica (un po’ come i dialoghi di Platone e Galileo).

      La serie TV ha dei parallelismi col libro, però vira sul versante thriller cospirazionistico con cliffanger mosci perchè dovrebbe ereditare il pubblico di Lost, il suo problema è lo stesso di chi usa un tapis roulant: corre tanto ma non si muove. 🙂

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