Nel piccolo villaggio del West

Nel piccolo villaggio del West la vita scorre tranquilla, un giorno uguale all’altro, senza soluzione di continuità. La routine viene interrotta ogni tanto dall’impiumatura di qualche ruba galline, rapinatori e bounty killer ormai sono un ricordo di tempi lontani e la forca giace malridotta dietro l’ufficio dello sceriffo che passa il suo tempo più al saloon che nel suo ufficio. Il becchino inchioda le assi delle sue bare solo per i vecchi rimpiangendo i duelli a mezzogiorno di un tempo. Nel saloon, oltre allo sceriffo seduto al bancone, un vecchio baro attende giocatori sempre meno sprovveduti e sempre meno disposti a perdere.


A poche miglia dal piccolo villaggio del West hanno trovato il petrolio e molti si sono trasferiti lì vicino, ora dal villaggio passano carovane che dall’Est portano ingegneri e affaristi che vogliono portare il progresso della ferrovia, del telegrafo e anche qualche fabbrica di quelle che stanno aprendo a Est, ma la gente qui non si fida, qui si ragiona in termini di bestiame, pascoli e raccolti di granturco, i pony express lasciano sempre meno posta e, si dice, presto potrebbero non fare neppure più il cambio alla stazione del villaggio.


Lo sceriffo ha proclamato il nuovo sindaco della città (Il giudice aveva da fare in un villaggio vicino) è il dottore che troverà il tempo di amministrare il villaggio tra un raccolto, un raffreddore e una sutura di taglio a qualche sventurato che ha deciso di tagliarsi i capelli di pomeriggio. Mai affrontare il barbiere di pomeriggio, meglio sarebbe un duello con Billy the Kid, meglio considerar chiusa la sua bottega quando lo si vede entrare nel saloon.


E intanto i giorni passano nel piccolo villaggio del West

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