Ma dico io, devi dire che la moderna produzione televisiva fantascientifica è troppo standardizzata e utile per lo più a riempire gli spazi tra una pubblicità e l’altra e lo fai dicendo che odi Star Trek? No guarda, Charlie puoi odiare quello che vuoi, tranne Star Trek e non te lo dico da Trekkie, ma da chi ha notato che la percentuale di quelli che guardano il dito e non la Luna sale di brutto se sotto tiro ci finisce l’Enterprise. 😉
Il senso di quello che Stross ha detto in questo post del suo blog l’ho riassunto all’inizio di questo commento, è un suo parere che condivido parzialmente (a me B5, DS9 e BSG piacciono), in quanto le storie ultimamente differiscono davvero per piccolissimi dettagli e i singoli episodi sono fatti con lo stampino (per questa ragione, ultimamente l’arco narrativo della stagione di molti serial procede spesso a singhiozzo) il problema sta spesso nei network stessi, qualche altra volta negli attori che più di quello non arrivano a fare (non farò nomi di serial che non voglio fare listoni neri), fortunatamente quando sono gli autori a non avere polso la serie chiude anche prima della fine della stagione. Poi, vabbe’ il suo era un discorso personale e probabilmente ha sparato nel mucchio lasciando a terra anche qualche “danno collaterale”: serie con qualche episodio inziale deboluccio che si riscatta man mano che le vicende proseguono, tipo Babylon 5 o Ds9 che se uno si guarda le prime tre stagioni della seconda e non resiste oltre la classificherà come una schifezza o la prima stagione di Babylon 5 che presenta i personaggi ma non fa vedere che poche scintille di quello che sarà il falò delle successive quattro stagioni.
Le critiche a Stross nei salotti trek si sprecano e molte arrivano da chi non ha mai letto nulla di suo o da chi è rimasto scottato da Accelerando, che non è certo un romanzo facile da leggere, critiche opinabili come lo sono le affermazioni che le hanno generate, peccato che Universo Distorto non sia liberamente disponibile in rete così questi capirebbero che le bordate non arrivano da uno che non ama Star Trek ma da chi vede un potenziale enorme sprecato nei soliti cliché della TV senza riuscire ad approfondire le forze che muovono le “figurine”, d’altronde oggi bastano una manciata di lensflare, due rimandi al passato e la collezione completa dei botti che un sistema CGI può generare per confezionare il perfetto film di Star Wars Trek.
Stross ha spiegato meglio il suo pensiero, ma per capire che la sua non era una critica ad una serie piuttosto che ad un’altra, ma uno spunto per parlare di come venga prodotta la fantascienza in tv basta notare che tutto deriva da un discorso tenuto da Ron Moore in cui spiegava come venivano fatti gli script di TNG (in modo standardizzato e basando tutto sul technobabble), in cui dice che per Battlestar Galactica ha scelto, al contrario, un approccio iperrealistico alla tecnologia, ma a Stross non piace uguale 😛