Il ruggito rauco del leone

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Apple rilascia il suo OS più complesso, tanto da mettere in difficoltà chi usa i suoi sistemi da quando il felino aveva le strisce.
Lion ha una curva di apprendimento relativamente alta rispetto ai suoi predecessori, l’interfaccia utente è stata ampiamente rivista per somigliare a quella di iOS e, spiace dirlo, non tutto è andato per il verso giusto.
Innanzi tutto chiariamo per quei due o tre lettori che ancora non lo sapessero che Apple ha tenuto i riflettori su Lion non solo tramite i soliti canali pubblicitari ma anche con aggiornamenti mirati del software preesistente, facendo già lievitare le speculazioni sulle novità rivoluzionarie che avrebbe introdotto Mac OS X 10.7. Grazie a questo ho fatto in fretta l’upgrade del portatile portando il disco a 750 GB E la RAM da 2 a 8GB (inutile spendere per 4 GB), questo forse mi ha salvato da grossi casini incontrati da altri in fase di installazione, che a me è andata liscia come l’olio, anzi Lion gira anche meglio di Snow Leopard, su questo aspetto (che personalmente è il punto fondamentale per cui si dovrebbe aggiornare un OS) sono stati 24€ ben spesi (tenete conto che tutta la spesa dell’upgrade hardware e software è inferiore a una singola licenza di Windows 7 di pari fascia). Al termine dell’installazione, mentre senza farsene accorgere, il contenuto del disco veniva reindicizzato da spotlight, terminavo lo scaricamento di aggiornamenti secondari che miglioravano la compatibilità di altri sw col nuovo OS, lanciavo i nuovi programmi che erano stati aggiunti al Dock, unica differenza in un desktop identico al precedente. ottimo Launchpad che va a colmare degnamente una delle scomodità del Finder, Launch Control risulta invece confusionario se preso a se ma una discreta visuale d’insieme se considerato complementare al vecchio Exposé che resiste, richiamabile da apposite gesture multitouch guarda caso complementari a quelle che attivano la nuova schermata; Dashboard resta inutile ma meglio richiamabile al pari delle altre applicazioni a tutto schermo.
Capitolo Gesture multitouch. In generale sono rimandate a future versioni minori dell’OS visto che si notano mancanze di un certo rilievo per il Finder e altre applicazioni correlate, per cui più che di una versione finale sembra una RC da completare.
Veniamo alla vera delusione del pacchetto: il nuovo Mail. La nuova interfaccia deriva da quella dell’iPad ma riadattata in modo schifido, infatti, sull’iPad, per essere perfetto, Mail dovrebbe avere i filtri e l’antispam, ma ha una buona interfaccia multitouch, cosa che manca alla versione OSX che diventa confusa al punto da farmi desiderare il poco integrato Thunderbird. È comunque risolvibile da un miglioramento del comparto touch, come detto poc’anzi, per cui sospendo il giudizio per un po’ anche se quello attuale è tutt’altro che positivo, Mail ha anche il primato di prima applicazione a crashare a dieci minuti dal riavvio.
Lion Non è arrivato a noi completo di tutto, molti pezzi abbiamo dovuto raccattarli in giro per internet, come Java, un nuovo iTunes (la cui installazione da “aggiornamento software” ha avuto qualche problemino) e qualche patch a componenti presenti in Snow Leopard, inoltre non credevo di avere tanto software PPC che girava sotto Rosetta, non più supportata, per cui si prevedono grandi pulizie nel disco fisso.

Prossimo aggiornamento previsto a ridosso del rilascio di iOS 5 per aggiungere a tutto il carrozzone anche iCloud che adesso manca del tutto.

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